giovedì 24 febbraio 2011

Sveglia!

Mio padre era un comunista, uno di quelli veri, un idealista e sindacalista, una persona coerente che, ad esempio, evitava di fare straordinari, nonostante fosse l'unico a lavorare in famiglia, per non “rubare” il posto a qualcun' altro. D'estate, quando in città si svolgeva la festa dell'Unità lui andava a servire e portava anche me che insieme ad altri bambini mi divertivo come una matta, per noi era il Festival dell'Unità, un'occasione per stare tutti insieme ridere e giocare. Crescendo i nostri coetanei iniziavano a sfotterci perché eravamo “comunisti”. Questo non l'ho mai capito i “fascisti” che da allora conosco usano sempre parole dispregiative nei confronti della sinistra, beh ormai centro. Ho usato il passato non perché il mio papà sia deceduto, grazie al cielo è vivo e vegeto, ma perché, ora, è diventato un democratico, uno che pensa che l'estremismo non sia un bene, forse si è un po' imborghesito... Io invece sono una nostalgica testa di cavolo, ero una bambina che sognava utopicamente un mondo senza soldi, dove tutti avevano ciò di cui necessitavano e contribuivano allo sviluppo della società mettendosene a disposizione. Questo non perché qualcuno mi avesse inculcato nozioni storiche fasulle o altro, questo perché credo che non andremo da nessuna parte sinché il potere ed il dio denaro saranno nelle mani di pochi eletti che in un modo o nell'altro detteranno le loro leggi.
Comunisti veri ormai non ce ne sono più, e persone che sacrificano il benessere della famiglia per i loro ideali sono rare, non si contano, invece, i romantici sognatori quelli che sognano un Cavaliere che cavalcando un biscione porterà ricchezza e prosperità nelle loro tasche e non farà nulla per salvaguardare i propri castelli e proprietà, un Cavaliere sopra ogni cosa, anche sopra alla legge. Ebbene a me non interessa che tu sia di destra o di sinistra, se vai con uomini donne o trans, se ti piace leccare il culo al tuo datore di lavoro.... per me puoi fare quello che vuoi, nel rispetto di te e degli altri ma, svegliati ed inizia a smettere di sognare, iniziamo a chiamare le cose con il loro nome perché l'Italia va letteralmente a puttane e siamo tutti qui a ad aspettare che succeda qualcosa, mentre dovremmo essere noi a farla succedere ad iniziare a fare sogni costruttivi perché i nostri figli non debbano vivere in un Paese che sta andando in retromarcia.

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